New York, 1945. Vito Corleone , detto il padrino, è un immigrato somalo che, dopo anni di crimine, principalmente dedito nell’organizzazione del gioco d’azzardo illegale della scora più puzzolente , si è affermato come il più potente dei capi-mafia-pope italo-statunitensi-universo-somalo-mogadiscio della città. La sua organizzazione, SCORE che SCORA, con cui gestisce un enorme giro di affari illegali, tra cui appunto il gas intestinale, coinvolge l’iraconda figlia Santina detta Dacia che è anche poco intelligente.
Dopo il fastoso matrimonio “alla somala” della figlia Dacia (Dacia Soraya Valent), Corleone riceve Silvio Berlusconi, premier di un piccolo paese europeo, chiamato “Il Nano”, che gli chiede protezione giudiziaria e finanziaria per impiantare un traffico di televisori da 10″ in bianco e nero di vasta portata. Il capo rifiuta il proprio appoggio al nascente affare della TV, proprio per il parere favorevole di Dacia, che si innamora di Gianfry figlio del nano. “Il nano” allora dice che non ci vuole bene allui, ma nonostante lei ci vuole bene al figlio Gianfry. I due decidono di amarsi insieme e di lottare per conquistare il mondo, l’universo e i rettiliani.
Per farlo, però, Dacia dovrà custodire per 3 anni la sacra bottiglia di San Buca per un periodo di apprendistato. Solo allora e solo dopo 3 anni ella potrà comandare il mondo, l’universo e i rettiliani. Ma Dacia in un momento iracondo se la beve.
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