Da domani alla mattina prima di postare ricordate di cantare l’inno Meno Male che Dacia c’è:
Posted in ombelico, tagged on. dacia sora ahia valent, senatore a vita on 10 gennaio 2010| Leave a Comment »
Da domani alla mattina prima di postare ricordate di cantare l’inno Meno Male che Dacia c’è:
Posted in circo delle zecche, Emergenza umanitaria, tagged dacia valent, informatori per due lire, kilombo, sbirri, senatore a vita, soffia, swampthing on 10 novembre 2009| Leave a Comment »
Ragass siete un po’ cattivelli, in questi ultimi mesi avete rallentato le milioni di richieste dello splendido calendario con l’Onorevole Dacia- Sora Ahia- Valent Trombetta che ha amici come tanti blogger che appunto sono amici e hanno comprato il mio calendario PERCHE? SBRIGATEVI L’OFFERTA E’ VALIDA ANCORA PER 45 GIORNI.Poi basta perchè non faccio sconti a nessuno, d’onna d’onore sugno e adesso leggerete il mio leggero e molto valido post che è poetico come una brezza d’autunno e staremo tutti in concordia e in armonia nella attesa di abracciarci tutti a MONTECITORIO per un BARCAMP bellissimo dove ci saranno cori sovietici, bambini che cantano e ballano per noi e tanto sesso e sambuca. Il paradiso era un sogno e pochi aquirenti che non hanno comprato il calendario e che non hanno avuto fede IN ME non hanno creduto. A R R I V E D E R C I A M O N T E C I T O R I O
Per Kilombo io voto Swampthing
Inviato da dacia il Lun, 2009-11-09 18:01
Cari compagne e compagni,
so che rimanete iscritti a Kilombo perché in effetti avete messo il pilota automatico: non c’è più passione, solo inerzia.
Ma una volta Kilombo non era così.
Sapevamo bene benissimo che non si trattava di aumentare gli accessi ai nostri blog, ché se volevamo quelli bastava iscriversi ad aggregatori più produttivi in termini di adsense e robaccia del genere.
Kilombo rispondeva a una precisa esigenza, e cioè il volere – fortissimamente voluto – di mettere in network persone reali e intelligenti, persone reali e di un certo orientamento politico, che discutessero tra di loro e trasmettessero ai loro link idee, iniziative, opinioni.
Non si trattava nemmeno di implementare un ghetto felice dove tutti fossero d’accordo, in perfetta ebetudine
Guai, anzi.
Il progetto era quello di un confronto serrato e serio, anche se a volte ammantato di cazzeggio (e noi sappiamo che spesso siamo molto più seri quando cazzeggiamo che quando pontifichiamo, no?).
Doveva diventare, grazie all’iniziativa di pochi e al lavoro intellettuale di molti, il “non luogo” dove procedere verso una sintesi, sempre con la mente aperta, al fine di essere utili a un movimento privo di guidance politica (come si è visto durante il governo Prodi e nelle ultime tornate elettorali), ma con una voglia enorme di fare la differenza. Almeno a livello di base.
Suppongo che fossero, come me, convinti che è dal confronto delle idee che scaturisce la luce, consentendo a tutti noi di costruire piuttosto che distruggere.
La questione era proprio quella di capirci a vicenda e sostenerci laddove fosse stato possibile, producendo un conflitto intelligente in grado di fornire strumenti ai compagni tali da consentirci di dare forma a un’idea comune e per tentare di spiegare le proprie posizioni.
Ecco cosa avevano in mente – secondo me – i creatori di Kilombo: l’essere l’equivalente in rete di un progetto – quello della creazione di quella cosa artificiale chiamata centrosinistra – che potesse essere la sponda virtuale di quello che succedeva tra le segreterie e nei gruppi parlamentari dei partiti che fecero quel disastroso tentativo.
Una cosa artificiale voluta da tutti, anche dai puri e duri che oggi rinnegano quell’esperienza.
Anche da me.
Che volete, la speranza a volte ci fa vedere cose che non ci sono, apprezzare persone immeritevoli, accarezzare progetti perdenti perché si è persa – appunto – ogni speranza.
Non è stato così.
Ciascuno di noi, quelli che c’erano fin dall’inizio di Kilombo o che sono – come me – arrivati in prima battuta, sanno che questo progetto era un progetto politico.
Andiamo, ragass, lo ripeto: se il punto fosse stato aumentare gli accessi, beh, esistevano anche allora aggregatori e news spreading molto più efficienti.
Certo, si potrebbe pensare ai soldi degli adsense, ai patetici 15 minuti di fama da blogstar da righiera, alla gloria di essere osannati da qualsiasi coglione che passi a commentare i nostri sproloqui.
Francamente a me non potrebbe fottere di meno.
So però di essere una vecchia ragazza a cui manca un bistrot dove sedersi a fare quattro chiacchiere via tastiera con i compagni CON DAVANTI UNA BELLA SAMBUCA E UN PAIO DI RAGAZZONI CHE MI CORTEGGIANO FACENDO LA GARA DI RUTTI.
In questi giorni si dovrebbe votare per il rinnovo della redazione.
I candidati – anche se li spacciano per 5, dobbiamo ricordare che vanno esclusi i fake e gli incapaci di intere e volere – sono in realtà sono due.
Non parlo di persone, alludo a un certo modo di vivere la vita, soprattutto quella associata, mi riferisco all’impegno politico, alla pietas e alla sinistra.
Allora, lasciatemi provare a spiegare, SEMPRE CHE I FUMI DI ALCOL NON MI ANNEBBINO IL CERVELLO.
Già, una che li conosce può discorrerne pacatamente (come di solito faccio). Altri invece rimangono folgorati e diventano settaroli, un po’ come quelli che seguono qualsiasi guru de noantri che promette loro il nulla perché è quello che vogliono.
Gente totalmente ignara di cosa sia la vita reale, perché le loro vite sono di uno suqallore così evidente che non riescono a fare a meno di rovinare quelle degli altri.
Dall’altra, invece, c’è un compagno che si è appena guadagnato un “posto al sole ostile” del blog dove vengono confinati – esatamente come durante il ventennio – i compagni e le compagne che via via entrano nel loro mirino.
Questo compagno è Swampthing. Leggete qui quello che farà per Kilombo.
Fate un confronto sui post scritti dal branco in questi ultimi giorni sui loro blog, e notate l’eco nauseabondo presente sul blog “istituzionale” di questi stupratori virtuali. Vi prego, andateci, imparerete molto. Non su di noi, naturalmente, ma su di loro.
Ecco.
Succede però che le persone pensano, riflettono, si ricredono, parlano, si scrivono, discutono.
E alla fine si incontrano.
Quando, naturalmente sono persone con cui queste cose le puoi fare, o perché hanno testa e cuore, oppure perché sic et simpliciter esistono.
Non credo di essere stata tenera con Jaco, uno dei membri del famigerato FULK, quella cosa che gli squadristi continuano a definire “goliardia” per sdoganare la violenza contro il cosiddetto “nemico interno” come uno scherzo divertente.
Mi ha riscaldato il cuore vedere che Paolo Giachin ha preso posizione per il voto in favore di Swampthing.
Dipenderà dal fatto che Swamp lui lo conosce personalmente, che hanno lavorato insieme alla costruzione di Kilombo. Cosa che non può dire degli altri, nascosti dietro al comodo anonimato dei vigliacchi, che permette loro di fare i serial blogger, nutrendosi di liquami immangiabili come la calunnia e la diffamazione.
Dipenderà dal fatto che si sia fatto fuorviare – all’epoca del FULK – da una campagna attentamente orchestrata che veniva incontro a certe sue esigenze, e questo non gli fa affatto onore.
Dipenderà dal fatto che io credo profondamente che le persone oneste e intelligenti sanno cosa sia partecipare a qualcosa per il gusto di creare e non per quello di annientare.
Sarà che io provo rispetto per i miei pari e ribrezzo per quelli che so già non potranno mai essere alla mia altezza.
E guardate che non è difficile esserlo: sarebbe sufficiente porre se stessi in fondo alla lista delle proprie priorità, e saremmo a posto. Tutti quanti.
Per questo motivo, il mio voto (perché io nell’aggregatore ci sono, con un blog anche parecchio carino e aggiornato di frequente, che di tutto parla meno che di politica), andrà a Swampthing.
E vi chiedo di fare altrettanto. Per far si che Kilombo diventi quel posto pulito illuminato bene che tutti noi vorremmo.
La cosa più malinconica è che questa teppa è stata costretta a candidarsi, dopo aver minacciato di chiudere Kilombo se non vi fossero state candidature da parte del collettivo, tutto per poter fingere di non essere soli, hanno dovuto candidare persone inesistenti, facenti capo allo stesso poveraccio che sogna di controllare una piccola comunità come la nostra, e per questo fare si avvale di succubi con evidenti problemi di autostima.
Amen
E questo perché non riescono più a far sognare nessuno, a far intravedere un futuro che non sia quello della “tranquillità” dell’aggregatore. Niente sogni per Kilombo, solo incubi.
La cosa più buffa è che spacciano il deserto che hanno creato come un oasi. Continuano a ripetere come un mantra autistico “vi abbiamo dato finalmente la tranquillità”.
Ma noi, compagni, davvero, quando mai noi, veri compagni, siamo stati tranquilli?
Noi siamo per l’inquietudine, siamo ostinatamente Sturm und Drang. Siamo romantici ed eccessivi fino allo spasimo quando si tratta di ciò che interessa la collettività, le masse, la comunità.
Non lo siamo mai quando si tratta di anteporre le nostre sfighe alle necessità di chi non ha altri che noi a raccontarli, a difenderli, a tutelarli, a guidarli verso quella roba antica che si chiama “il sol dell’avvenir”.
La tranquillità che ci propogono è semplicemente doping, sono gli spacciatori di una droga ributtante: la banalità del conformismo dell’assioma ripugnante “il nemico del mio nemico è mio amico.
Non hanno altro da presentare, contro un’idea, se non tristi subordinati privi di cultura e capacità politica e persone inesistenti, interessate solo al loro piccolo potere di periferia.
E sapete perché?
Perché le brave persone come Swampthing hanno amici COME ME, MICA MERDA, questo genere di feccia si può permettere solo complici.
Il mio voto va al collettivo, e quindi va a Swampthing, perché davvero spero che non ci sia più tranquillità in Kilombo, desidero che la nostra HEWLETT PACKARDT CHI ME NE REGALA UNO COSI RIENTRO ALLA GRANDE A Kilombo, agogno che leggiate le cronache e le opinioni dei compagni e che facciate girare le loro proposte e le loro opinioni fuori dalla nostra piccola realtà.
Non mi interessa un Kilombo tranquillo.
Non saprei cosa farmene.
Voglio un Kilombo caotico, irrequieto, ribollente, frenetico, incazzato, informato e divertente.
Voglio un Kilombo vivo.
Posted in circo delle zecche, ombelico, tagged annunci, berlusconi, dacia valent, magnaccia, puttanina, senatore a vita, verbavalent on 7 giugno 2009| 1 Comment »
Risposta a:verbavalent@decente.it
[pubblicato il 24 Maggio 2009]
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Novità-Contate anche voi i giorni con il calendario dell'onorevole valent è gratis e sempre utile anche per un regalo al volo scarica gratis
Posted in circo delle zecche, monumento, ombelico, onorevole europea, vittimismo, we can, tagged alleanza nazionale, dacia valent, de corato, donna, la russa, monumento, musulmana, nera, senatore a vita on 7 Maggio 2009| 2 Comments »
Vorrei dire a tutti gli amici e anche a Oby Whitehouse che non sono stata solo simpatizzante della destra ma ho preso la tessera AN. Mi ero iscritta al partito,. Ancora non conoscevo fratello Barak che mi deve tutto e anche il fraterno amico Angelo Molinari non aveva ancora con me quel rapporto meraviglioso che abbiamo istaurato poi, anche con conseguenze positive sul piano economico ma così mi apersero la strada La Russa e De Corato. E’ De Corato stesso che mi ha incaricato di tenere i rapporti con i camorristi dell’ hinterland milanese che parteciperanno all’Expo 2015, un incarico ritagliato su misura per me, che sono una donna bellissima e intelligentissima, un monumento.
Nello splendido Alleanza Nazionale ho completato la mia formazione politica di alto bordo. Vi ho trovato compagni e la mia gente poi le amicizie hanno fatto il resto. Con amici come spartacus e tisbe posso dire di essermi lanciata e arrivata a diventare ben presto senatore mondiale a vita